09/01/2025
GERMANIA - IL SETTORE DELL'ALLUMINIO SECONDARIO DOVRÀ AFFRONTARE MOLTEPLICI SFIDE NEL 2025
Il mercato tedesco dell'alluminio secondario è destinato ad affrontare un anno di incertezza nel 2025 a causa della scarsità di scorte di rottami, in un contesto di indebolimento del consumo di leghe da parte degli utenti finali e di potenziale escalation dei dazi commerciali internazionali, secondo l'ultima panoramica di mercato del Bureau of International Recycling (BIR) del dicembre 2024.
La debolezza della domanda di beni manifatturieri, gli alti livelli di incertezza e la carenza di manodopera hanno frenato gli investimenti in attrezzature e il settore delle costruzioni.
Bayram (membro del consiglio di amministrazione della divisione metalli non ferrosi del BIR) ha evidenziato i persistenti problemi dell'industria automobilistica, un consumatore chiave di alluminio secondario. Un mercato interno tedesco depresso nei prossimi mesi potrebbe comprimere ulteriormente i produttori tedeschi di lingotti e altri produttori europei.
"Le difficoltà in corso evidenziano preoccupazioni più ampie sulla competitività della base industriale europea", ha detto, aggiungendo che i volumi di produzione del settore dell'alluminio hanno continuato a diminuire nel terzo trimestre del 2024.
Secondo l'associazione industriale Alluminio Deutschland, la produzione di semilavorati in alluminio ha registrato il decimo calo trimestrale consecutivo. L'associazione ha indicato gli alti costi dell'energia, le elevate tariffe di rete e l'eccessiva burocrazia come fattori chiave che danneggiano l'attrattiva della Germania come sede industriale.
Analogamente, l'industria automobilistica tedesca ha lanciato l'allarme sulla crescente tendenza dei fornitori a delocalizzare all'estero. Sebbene le aziende tedesche siano state competitive a livello globale con i loro prodotti, il contesto nazionale è sempre più sfavorevole per molte imprese.
Dall'altro lato, l'imminente insediamento di Donald Trump come Presidente degli Stati Uniti ha riacceso i timori di una guerra commerciale Espandibile, con ripercussioni già avvertite in Cina.
Bayram ha sottolineato il piano recentemente annunciato da Pechino di porre fine agli sconti fiscali del 13% sulle esportazioni di semilavorati in alluminio, in vigore dal 1985. "Questa decisione ha scosso il mercato dell'Alluminio, spingendo i prezzi del LME verso l'alto e causando un calo a Shanghai", ha affermato.
Se da un lato questa decisione può migliorare le prospettive dei produttori di alluminio al di fuori della Cina, dall'altro aumenta i costi per le industrie che dipendono dai semilavorati di alluminio cinesi come fattori di produzione. "Il cambiamento aggiunge pressione ai settori a valle, già alle prese con margini ridotti e con l'incertezza economica internazionale", ha affermato Bayram.